Zanotta: il design dell’arte e l’arte del design

Cosa permette ad un’azienda di essere un marchio di successo e di sopravvivere agli alti e bassi del mercato? Le risposte possono essere molteplici, dalla capacità di adattarsi, alla differenziazione, ad una politica di costi. Molti si adattano, ma altri scelgono di puntare tutto su ciò che da sempre li ha contraddistinti: l’originalità.

Estro o innovazione? Molto spesso si tende a vedere questi concetti come contrapposti, ma la verità è che non esiste uno senza l’altro. Innovare non vuol dire rinunciare alla creatività e seguire l’estro artistico non vuol dire astrarsi dalla contemporaneità.

Un sottile equilibrio che si gioca sul bilanciare continuamente tutti questi valori, miscelandoli sapientemente ad un’ottima qualità realizzativa. Ma perché parliamo di tutto ciò?

No, non abbiamo aperto un corso di economia aziendale e management, ma paradossalmente abbiamo fatto un breve e tecnico identikit di Zanotta.

Perché? Potremmo raccontarvi la storia di un brand nato negli anni ’50, del suo fondatore Aurelio Zanotta, dei premi e riconoscimenti internazionali, del successo dei prodotti e delle esposizioni dei musei. Invece noi vogliamo riassumervi tutto con le parole di Aurelio, per cogliere il nodo centrale che ha decretato il successo di Zanotta: “Produrre profitto e cultura”.

In queste poche, semplici parole troviamo una forte connotazione industriale ed imprenditoriale, le ragioni di un’azienda che deve produrre e vendere per sopravvivere, ma, allo stesso tempo, troviamo quella sensibilità, quella lungimiranza nel comprendere che il mondo del design è molto di più che una realtà produttiva.

Capire la società, interpretare i bisogni, aggiornare il proprio gusto estetico e realizzativo sono la chiave di volta che hanno permesso alla produzione di affiancarsi ad un gradimento del pubblico non così scontato. Oggi noi chiamiamo tutto questo marketing, ma questi concetti sono stati individuati e perseguiti in un tempo in cui questa disciplina a stento esisteva.

Con una rotta così ben delineata, il risultato lo possiamo vedere sotto i nostri occhi: Zanotta è un brand dal respiro internazionale, presente in oltre 60 paesi, che da poco ha rafforzato la presenza in estremo oriente con l’apertura di uno shop monomarca a Seul.

Abbiamo detto che il successo di Zanotta è dovuto a prodotti iconici e al continuo monitoraggio della società e dei gusti in evoluzione. Ma quali sono questi prodotti? Il più facile da ricordare lo troviamo anche in un celebre film italiano, “Fracchia, la belva umana” ed è la celebre poltrona Sacco, quella dove il personaggio di Paolo Villaggio non riesce a sedersi quando viene contattato dal mega direttore galattico, per intenderci. Ma ancora c’è lo “Sciangai” di De Pas-D’Urbino- Lomazzi, un appendiabiti richiudibile realizzato in legno o la sedia “Tonietta” di Enzo Mari. Tutti questi prodotti hanno concretizzato il superamento dei limiti del passato, introducendo il nuovo, la novità, negli schemi classici.

Il design, quindi, inteso come evoluzione dei paradigmi, il raggiungimento di realtà produttive innovative ed utili, pratiche ed esteticamente elaborate. Ma Zanotta è andata anche oltre. Il design come arte, come capacità compositiva e realizzativa di oggetti unici, carichi di significato simbolico e veri perni dell’espressione contemporanea dell’arte: questo e tanto altro è ciò che si può trovare nella collezione dedicata “Edizioni”, nella quale Zanotta raccoglie lavori singolari, estrosi ed assolutamente unici, dando spazio al puro senso artistico dei propri designer, raccogliendo le sfide più complesse e simbolicamente rilevanti del mondo del design, producendo vere e proprie opere d’arte…sulle quali ci si può anche sedere!

Se non ci credete, date uno sguardo ai prodotti Zanotta: troverete tutta la qualità del design made in Italy, condita da uno stile unico, con una spolverata di arte.