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28 ott 2016 Consigli di Design

Let’s go shabby chic: quando usurato è bello

Dall’America degli anni ’80 ed i set hollywoodiani dei 2000, lo shabby chic ha invaso anche il vecchio continente. Scopriamo di più su uno stile elegante e raffinato con un inaspettato tocco moderno.

Colori pastello, orpelli, effetto impolverato, dettagli volutamente usurati, pizzo, merletti e stampe floreali sbiadite. Se tutte queste cose non vi dicono niente, allora non conoscete lo shabby chic.

Scherzi a parte, questo stile proveniente direttamente dagli States degli anni ’80 ha letteralmente conquistato i paesi europei, portando all’interno delle nostre case colori soft, mobili dal sapore antico e ornamenti che sembravano essere caduti nel dimenticatoio.

Vintage? No, non proprio. Lo stile “Shabby” ne condivide l’amore per gli oggetti del passato, ma se ne distingue in maniera abbastanza netta. Se infatti gli amanti del vintage amano recuperare e riutilizzare oggetti, mobili o quant’altro mantenendo lo stile originale, gli amanti dello shabby chic donano loro un’aria nuova ma volutamente “invecchiata”.

Ma cerchiamo di vederci un po’ più chiaro.

“Shabby chic” è un accostamento piuttosto insolito di parole, in quanto la prima significa “trasandato” mentre la seconda, bene, la conosciamo tutti. Quindi una sorta di “sciatto elegante”, tradotto in maniera molto maccheronica. In definitiva questa tendenza del decoro prevede l’utilizzo di mobilio o di accessori semplicemente vecchi ed usurati e “rimessi a nuovo” ma senza intaccare la loro aria vissuta.

Da dove è giunta l’ispirazione per questo stile? Ma dalla cara vecchia Inghilterra, con le sue case di campagna ricche di mobili antichi, ridipinti più e più volte, nonostante le usure e le superfici rovinate, spesso per questo motivo rivestiti con tessuti a fantasia floreale.

Nel tempo, però, lo stile si è contaminato con i tanti simili, con il country, il provenzale e a volte perfino l’industrial. Il trait d’union che caratterizza questo crogiuolo di arredi, decori e tendenze è una grande propensione ad un aspetto accogliente e conviviale, usurato sì, ma dal continuo utilizzo. Vissuto, per essere più precisi.

Un arredo elegante, chic appunto, ma per la vita di tutti i giorni. Una tendenza che si adatta molto alla quotidianità e che porta con sé un ulteriore vantaggio: il riciclo. Per avere dei perfetti mobili shabby chic, infatti, basta procurarsi dei mobili anche malandati e rinnovarli seguendo delle semplici regole, come i colori chiari e pastello, i dettagli anticati, la verniciatura non perfetta e spennellata, magari la presenza di qualche stampa. L’importante è che il mobile di base si presenti in uno stile antico e ricco, non importa lo stato di usura: ormai è chiaro che più è vecchio, più è bello!

Anche la scelta dei tessuti ha il suo peso. Ovviamente quelli maggiormente quotati sono il lino, il cotone, ogni tessuto antico, magari messo a contrasto col pizzo. Questo vale soprattutto se parliamo di letti ed imbottiti in genere.

Tutto chiaro? Volete qualche esempio? Provate a dare un’occhiata ai prodotti Grange e capirete come lo shabby chic possa andare d’accordo anche con le tonalità più accese.

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