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1 apr 2017 News

Salone del Mobile 2017: 4 (altri) buoni motivi per visitarlo

È l’evento più atteso per addetti del settore e non. Il Salone del Mobile è un’occasione per tutti gli amanti dell’arredamento e del design per conoscere tutte le novità e toccare con mano i progetti del futuro.

Dopo lo straordinario successo in termini di affluenza del 2016, siamo ai blocchi di partenza per l’edizione 2017 del Salone del Mobile di Milano. Un evento atteso non solo dagli esperti del settore, ma da tutti coloro interessati al mondo dell’arredamento, dell’architettura e del design. Il Salone, infatti, diventa ad ogni edizione sempre più occasione per un ampio dibattito e confronto fra le aziende, italiane ed internazionali, ed il pubblico, che negli anni ha sviluppato un interesse ed una competenza crescente. Un momento di scambio e crescita collettiva, utile a mettere le basi per il design di domani. Non solo un evento per conoscere le nuove collezioni, quindi, ma per toccare con mano quelli che saranno i brand, i designer ed i prodotti di tendenza degli anni a venire. Pochi eventi riescono in effetti ad essere così proiettati verso il mondo dell’innovazione, diventata un vero tema centrale dell’evento, piuttosto che un contorno.

A dimostrarlo i diversi eventi, esposizioni e progetti che si svilupperanno durante l’arco del Salone che, lo ricordiamo, durerà dal 4 al 9 aprile.

Anche noi di Ciat Arredamenti esploreremo i vari padiglioni e seguiremo con molto interesse i diversi stand ed esposizioni, affinché anche noi, sia nel nostro showroom che sul web, possiamo offrirvi il meglio del design di oggi e, magari, qualche assaggio del domani.

Proprio perché ci teniamo molto a questo evento, vi segnaliamo 4 motivi davvero buoni per visitare il parco della Fiera di Rho quest’anno.

1)      Euroluce 2017

Ben quattro padiglioni saranno impegnati da Euroluce 2017, il biennale Salone Internazionale dell’Illuminazione, per una superficie totale di 39.000 metri quadrati di esposizione ed oltre 450 aziende espositrici, di cui la metà proveniente dall’estero. Un’esposizione dall’ampio respiro, che avrà come temi principali l’innovazione tecnologica e l’approccio architetturale e di progetto.
Perché è diventata così importante e centrale l’illuminazione nel mondo dell’arredamento? Perché oramai non si tratta più di “illuminare un ambiente”, ma di creare un’interazione emozionale, architettonica ed addirittura umorale tra ambiente ed essere umano. Già, l’uomo diventa il vero fulcro dell’arredamento, non più individuo che abita un luogo, bensì elemento caratterizzante e determinante dello stesso. Con la fluidificazione e dinamicità dei nuovi ambienti domestici, la luce diventa un vero elemento aggiunto, capace di caratterizzare, definire o rimuovere barriere e confini ai vari spazi della casa. Una realtà che si fonde con l’utilizzo, uscendo da una natura statica e poco caratterizzante.
Ampio spazio sarà, infatti, dedicato a due aspetti del mondo dell’illuminazione contemporanea: prestazioni e dialogo. Se da un lato, infatti, il progresso tecnologico ci assicura prodotti sempre più sostenibili, ecologici, attenti ai consumi, da un lato si moltiplicano le possibilità di ibridazione con l’architettura e addirittura di estrapolazione dalla stessa. Un esempio su tutti sarà la diffusione della tecnologia wireless, che permetterà di creare elementi trasportabili non solo all’interno dell’abitazione, ma anche all’esterno.
Uno stand che racchiuderà tutto questo e che noi caldamente vi raccomandiamo, sarà quello curato dal Ciarmoli Queda Studio e denominato “DeLightFuL”, ovvero Design, Light, Future, Living. Un’esposizione dedicata ai “Millenials” e ad i nuovi concetti di casa, ambiente e spazi sviluppati dalle nuove generazioni.

2)      Salone Satellite

Impossibile non dare un’occhiata ai padiglioni dedicati puramente al design del domani, giunto alla sua 20° edizione. Un luogo dove i designer in erba si mettono in gioco nel mondo reale, proponendo le proprie idee e realizzazioni e mettendosi in gioco in un concorso dove possono avere davvero la possibilità di mettersi in luce. Certo, non è detto che tra le centinaia di partecipanti ci sia per forza in nuovo Philippe Starck, ma i numeri parlano chiaro: oltre 10.000 i giovani che sono passati tra le sue fila, molti divenuti designer acclamati a livello globale – dai francesi Matali Crasset e Patrick Jouin, ai finlandesi Harri Koskinen e Ilkka Suppanen, ai giapponesi Tomoko Azumi e Nendo, agli americani Sean Yoo e Cory Grosser, alle svedesi Front e Johan Lindstén, al belga Xavier Lust, al norvegese Daniel Rybakken, all’indiano Satyendra Pakhalé, all’argentino Federico Churba e agli italiani Lorenzo Damiani, Tommaso Nani, Cristina Celestino e Francesca Lanzavecchia solo per citarne alcuni – oltre a 270 scuole internazionali di design tra le più prestigiose.

3)      Workplace 3.0

Se l’ambiente domestico sta vivendo una vera rivoluzione, sia progettuale che concettuale, discorso analogo vale anche per il posto di lavoro. Il classico “ufficio” sta cedendo il posto a realtà più dinamiche, destrutturate e continuamente riconfigurabili. In tal senso è impossibile non pensare di passare ai padiglioni 22 e 24, dove ci saranno ben 92 aziende che si occupano anche dell’arredo e della progettazione degli ambienti di lavoro.
Workplace 3.0 si figura come una vera fucina per nuove idee, per soluzioni sempre più centrate sulle esigenze del professionista a lavoro, ma soprattutto attente alle nuove situazioni lavorative, dove la continua contaminazione tra figure professionali e la dinamicità degli orari e delle modalità lavorative diventano i nuovi perni degli spazi lavorativi. Sono ormai superati i tempi dei cubicoli, degli spazi divisori, degli spazi angusti e frazionati, in favore di ambienti che comprendono anche il relax, lo spazio per la meditazione e addirittura attività sportive e ricreative.
Perché tutto questo? Perché se cambia il lavoro, necessariamente cambia anche il modo di viverlo e soprattutto di abitarlo. Allora spazio ad ambienti domestici che in poche mosse possono trasformarsi in spazi lavorativi oppure sale conferenza che possono facilmente frazionarsi in più ambienti dinamici e modulari, soprattutto interscambiabili. È il tempo del coworking, dei gruppi di lavoro dinamici, degli ambienti di accoglienza e di relax, dove il rapporto col cliente diventa un tutt’uno con la produzione ed il lavoro perde la sua connotazione vincolata ad un luogo per finire disciolta nello spazio.
Un’esposizione che si preannuncia spettacolare, anche perché al suo interno sarà presente “Joyful sense at Work”, la rassegna-evento curata da Cristiana Cutrona che ci porterà per mano attraverso progetti moderni e futuribili di uffici e spazi di lavoro.

4)      Space&Interiors

Se gli spazi espositivi saranno dedicati ai prodotti finiti, alla mostra di soluzioni ed idee per l’arredo, l’unico evento connesso al Salone del mobile farà un passo indietro, dedicandosi all’esplorazione del mondo delle finiture, dei materiali e delle composizioni che si celano dietro la creazione di un nuovo oggetto.
Ma non crediate che sia un’esposizione dedicata solo agli esperti del settore: la mostra-evento è stata organizzata affinché si possa esplorare il sofisticato e affascinante mondo dei materiali, dei serramenti, dei pavimenti, delle maniglie, solo per citarne alcuni, in una maniera dinamica, interattiva ed interessante. Saranno presenti sì i diversi stand dedicati ai rapporti di business e alle interazioni fra aziende, ma diversi spazi saranno strutturati come veri percorsi di scoperta dei nuovi materiali, accompagnati da interessanti interventi, rassegne e meeting con architetti e designer, come Fabio Novembre, Luca Molinari, Carlo Lazzarini, Carl Pickering, Alfonso Femia, Carla Baratelli, Fabio Rotella, Duccio Grassi.
Il tema centrale che verrà sviluppato sarà quello della leggerezza, sia compositiva che realizzativa: “Abbiamo costruito uno spazio narrativo per mettere in evidenza il tema della leggerezza – spiegano Ico Migliore e Mara Servetto, che con il loro studio hanno realizzato l’esposizione - un tema centrale, da sempre presente e fondamentale nell’architettura e in generale nel progetto che si confronta con materiali e spazi”.
Un percorso alternativo ma comunque molto integrato a quello del Salone vero e proprio, che sicuramente andrà considerato.

Cos’altro aggiungere se non che ci vediamo al Salone? 

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